L'Enea, l'agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile, ha al suo interno un'unità elettrotecnica che si occupa di efficienza energetica ed ha studiato i consumi di energia elettrica nei paesi dell'UE per capire come si possa intervenire per limitare gli sprechi.
Si è scoperto che il 29% è dovuto alle perdite di trasformazione, il 18% al settore industriale, il 10% al terziario ed il 17% al residenziale, ovvero per uso domestico. Quindi l'uso domestico ed il terziario occupano insieme una fetta molto importante dei consumi di energia elettrica, ed è a questi settori che ci si rivolge quando si parla di efficienza energetiica dell'edificio. A livello europeo, l'Italia è uno dei paesi in cui l'involucro dell'edificio, cioè il sistema edificio-impianto, meno efficiente. Occorre un risanamento ed una riqualificazione degli edifici già esistenti, più che puntare su una costruzione mirata dei nuovi edifici. Questo perchè il parco edilizio italiano è piuttosto stazionario. In Italia sono presenti 28,5 milioni di unità abitative e ne vengono realizzate 150.00 nuove ogni anno: una quantità trascurabile nel complesso. Perciò è molto importante focalizzarsi sul recupero degli edifici già presenti, oltre che su una progettazione intelligente di quelli nuovi. Per quel che riguarda il terziario, invece, il parco edilizio è poco noto e molto mutevole nel tempo, ma sappiamo che ci sono circa 43.000 scuole, 65.000 edifici pubblici e circa 1800 ospedali. Le leggi europee in materia indicano una priorità di realizzazione dell'efficienza energetica negli edifici pubblici, in particolare nella pubblica amministrazione, in modo da limitare in modo consistente i consumi, e da dare il buon esempio ai cittadini. L'intervento sull'edificio, in ogni caso, è suddiviso in due step: 1- riduzione della domanda di energia: isolamento termico, tenuta all'aria, recupero delle risorse, e altri interventi del genere. Si tratta di interventi sull'edificio, più difficili e più costosi, che si ripagano in tempi molto lunghi. 2- ricorso alle energie rinnovabili (sole, pompe di calore, vento, biomasse) e caldaie, illuminazione ed elettrodomestici ad alta efficienza. Si tratta di interventi sull'impianto, più facili e meno costosi. Per quel che riguarda l'edificio, per aumentare l'efficienza energetica si può puntare su alcuni aspetti importanti: -gli isolanti, che possono essere organici o inorganici, naturali o sintetici; -gli infissi, molto importanti perchè gli infissi costituiscono il 20% delle perdite di tipo termico, e molto importante è anche la scelta del tipo di vetro; -i materiali trasparenti innovatici, come i materiali cromogenici (vetri che si oscurano automaticamente), che siano di attivazione elettrica o naturale, ed i pannelli prismatici; - i sistemi schermanti, che garantiscono un buon illuminamento e un calo di consumi; -il daylighting, cioè sfruttare il più possibile la luce naturale. Per quanto riguarda gli impianti dell'edificio, si può agire su: - la caldaia a condensazione - le valvole termostatiche e il sistema di contabilizzazione del calore: integrandolo in un sistema domotico si può risparmiare sino al 10% - il risparmio nell'illuminazione - il fotovoltaico e le fonti rinnovabili - il solare termico. [ Appunti dal convegno AEIT-GEWISS "Efficacia energetica negli edifici e domotica. Tecnologie innovative e opportunità di formazione tecnica." Firenze, 28/04/10] Post di: Elena Baldi Questo post è stato pubblicato sul blog: "Energia in tutte le sue forme"
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Elena BaldiLavoro come ingegnere elettrico freelance su progetto presso lo studio Elesys. Archivio
March 2023
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