Nella giornata di oggi si è svolta la tappa Bolognese del tour di Incontri Tecnici di Tuttonormel del 2014, all'interno dei quali vengono esposte le principali novità a livello normativo ed approfonditi alcuni temi. L'incontro si è tenuto nel Palazzo della Cultura e dei Congressi, nel quartiere fieristico di Bologna. Ho potuto assistere solo alla prima parte del convegno, nonché quella che mi interessava maggiormente: la presentazione sintetica da parte del direttore della rivista, Vito Carrescia, delle principali novità introdotte quest'anno nelle norme del settore elettrico. Gli argomenti toccati in questo paio d'ore sono stati gli interruttori differenziali di tipo F, i locali ad uso medico, i condotti sbarre e l'illuminazione di sicurezza. Interruttori differenziali di tipo F Come è noto, gli interruttori differenziali si distinguono ion base alla forma d'onda della corrente verso terra che riescono ad interrompere.Alle già presenti tipologie AC, A e B, si sono aggiunti gli interruttori differenziali di tipo F, ovvero quelli per correnti verso terra multi frequenza. Introdotti a livello normativo dalla CEI EN 62423 del 2013, sono interruttori differenziali che devono rispondere ai requisiti dei differenziali di tipo A ed, in più, interrompere anche correnti multifrequenza, ovvero in cui si hanno più armoniche a diversi livelli di frequenza. La norma CEI EN 62423 introduce altre due novità: - gli interruttori di tipo B devono essere provati anche per tensioni multifrequenza; - gli F e i B non devono intervenire per correnti di tipo transitorio. La norma indica in quali casi utilizzare gli interruttori differenziali di tipo A e B: - locali medici; - fotovoltaico (se il costruttore indica che l'inverter inietta verso terra correnti unidirezionali); - sistemi per la carica dei veicoli elettrici; - se richiesto dal costruttore di un'apparecchiatura elettronica nelle istruzioni. In tutti gli altri casi è facoltativo. Da questo punto di vista, gli interruttori di tipo F non sono ancora stati normati. Nota importante: a monte di un differenziale di tipo B non vanno montati differenziali di tipo AC, A o F. Per risolvere il problema, è necessario prelevare l'alimentazione del carico che richiede un differenziale di tipo B a monte del differenziale di altro tipo. Locali ad uso medico I locali ad uso medico sono soggetti alla norma CEI 64-8 Sez. 710, che dovrà essere allineata alla Cenelec HD 60364-7-710. Vediamo quali sono le novità a riguardo. L'apparecchio elettromedicale non deve più essere utilizzato sotto la supervisione di un medico. E' stata definita come "parte applicata al paziente" la parte che funzionalmente è destinata a venire in contatto col paziente durante l'utilizzo dell'apparecchio elettromedicale. Il trasformatore di isolamento deve essere: - se interno al locale, fuori dalla zona paziente; - se esterno al locale medico, entro 25 metri dal locale: questo perchè più aumenta la distanza, più aumenta la corrente capacitiva. Seppure non sia specificato, i 25 metri si riferiscono alle condutture, non alla distanza in linea d'aria del trasformatore di isolamento dal locale. Deve essere esposto nel locale un cartello con il significato dei segnali emessi dal dispositivo di controllo, per facilitare la vita al personale medico. In alcuni casi l'alimentazione di emergenza non è obbligatoria, cioè quando non è indispensabile per l'incolumità delle persone e per l'evacuazione. Per i locali di gruppo 2 non è più indispensabile che la misura della resistenza di collegamento al nodo venga fatta con uno strumento che eroga 10 A con una tensione compresa tra 4 V e 24 V. La prova funzionale può essere fatta ogni anno invece che ogni 6 mesi. Condotti sbarre Per quanto riguarda i condotti sbarre, la CEI EN 61439-2 sostituisce la CEI EN 60439-6. I condotti sbarre rientrano quindi nella categoria normativa dei quadri elettrici. Cosa dice? Dice che il costruttore deve indicare: - Portata alla temperatura ambiente di 35°C e relativa tabellina di correzione per altre temperature ambiente; - Resistenza e reattanza, per calcolare la caduta di tensione e l'impedenza dell'anello di guasto; - L'involucro del condotto sbarre può essere usato, se idoneo, come PE o PEN. - Tenuta al cortocircuito: corrente ammissibile di breve durata e corrente di cortocircuito condizionata; - Resistenza meccanica: se i condotti sbarre possono contenere altri conduttori; - Propagazione della fiamma. Illuminazione di emergenza L'illuminazione di sicurezza sopperisce alla mancanza di illuminazione ordinaria per evitare pericoli. L'illuminazione di riserva sopperisce alla mancanza di illuminazione ordinaria per permettere di continuare un'attività. La definizione di illuminazione di emergenza contiene entrambi i tipi di illuminazione sopra citati; sono stati raggruppati perché, dal punto di vista dei costruttori, non c'è differenza tra i due tipi di apparecchiature. La norma che regola l'illuminazione di emergenza è la CEI EN 605498-1. La norma specifica per le apparecchiature di emergenza è la CEI EN 60598-2-22, quella per i kit di emergenza è la CEI En 61347-2-7, quella per i soccorritori la CEI EN 50271. Per quanto riguarda gli impianti di illuminazione di sicurezza, bisogna far riferimento alla UNI EN 1838, unitamente alla 64-8. La 1838 introduce alcune novità: - Stabilisce i punti in cui installare le apparecchiature di emergenza; - Indica di installarle anche nei luoghi sicuri; - Le rende obbligatorie nei bagni per disabili; - Nel caso di locali aperti, suggerisce di mettere segnali di esodo anche sul pavimento; - I lux minimi da garantire in corrispondenza degli estintori non devono essere più misurati sul piano orizzontale, ma su quello verticale. Negli impianti centralizzati, deve essere raddoppiata sia la sorgente, sia i circuiti: a partire dalla sorgente l'alimentazione di sicurezza deve essere distinta da quella ordinaria. Repetita juvant: è inutile mettere cavi resistenti al fuoco nello stesso locale in cui si trova l'apparecchiatura da essi alimentata, che non è resistente al fuoco (e tantomento le persone che si dovessero trovare in quel locale quando interessato da un incendio). I cavi resistenti al fuoco sono utili durante il tragitto, perché l'incendio in un locale non comprometta l'illuminazione in un altro locale. Infine, per gradire... .. un'immagine che mi ha fatto molto riflettere, tratta direttamente dall'Elettrobestiario. Qualcuno mi sa dire questa cosa è espressamente vietata dalle norme? (No, non voglio farlo, voglio impedire che qualcuno lo faccia!)
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Elena BaldiLavoro come ingegnere elettrico freelance su progetto presso lo studio Elesys. Archivio
March 2023
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