In un altro postvi ho parlato della cogenerazione a biomasse, facendo un quadro generale del procedimento e delle possibili fonti dalle quali estrarre energia termica ed elettrica col maggiore rendimento possibile.
Oggi voglio approfondire il discorso della cogenerazione in rapporto al risparmio energetico ed alle problematiche ambientali. La cogenerazione, come sappiamo, nasce dall'esigenza di migliorare il rendimento nella produzione di energia. Infatti, in una centrale termoelettrica, solo il 45% dell'energia in ingresso viene trasformata in energia elettrica, con punte del 55% nel caso degli impianti tecnologicamente più avanzati. La restante percentuale è costituita dalle perdite: energia termica che viene dispersa nell'ambiente sotto forma di calore. Da ciò è nata l'idea di recuperare questo calore e di utilizzarlo per il riscaldamento o per le utenze industriali. Questo tipo di produzione viene chiamata generazione combinata di energia elettrica e termica. Solo se a questo tipo di generazione viene associato un elevato risparmio energetico, prende il nome di cogenerazione ed è assimilata alla produzione da fonti rinnovabili. Quindi attenzione: non tutti gli impianti di generazione di energia elettrica e termica sono impianti di cogenerazione, ma solo quelli che soddisfano certi requisiti di rendimento energetico. Per capire questo, bisogna tornare indietro di qualche anno, al 1997, anno in cui è stato firmato da alcuni dei Paesi più industrializzati il Protocollo di Kyoto, documento che vincola i Paesi sottoscrittori ad abbattere le emissioni di gas serra del 5% nel periodo dal 2008 al 2012, dell' 8% per i Paesi aderenti all'Unione Europea. E' quindi evidente che, se si vogliono ridurre le emissioni di gas serra contestualmente allo sviluppo della produzione, è necessario puntare sulle fonti alternative e sull'efficienza energetica. A parità di gas serra prodotti, quali anidride carbonica, monossido di carbonio, ossidi di azoto e anidride solforosa, la cogenerazione permette di produrre molta più energia.Inoltre si possono controllare le emissioni con un controllo della combustione oppure con dei filtri che le catturano prima che vengano rilasciate in atmosfera. Per quegli impianti di cogenerazione che utilizzano biomasse, ovvero materiale di origine organica, si considera che parte delle emissioni di anidride carbonica, siano compensate dalla quota che è stata assorbita durante la vita dei vegetali, quindi il bilancio migliora. Per questo motivo si è scelto di garantire ai produttori che effettuano la cogenerazione dei benefici, tra i quali l'esenzione dall'acquisto dei certificati verdi, la defiscalizzazione per l'acquisto del metano, l'utilizzo prioritario dell'energia prodotta e il rilascio dei certificati verdi per gli impianti collegati al teleriscaldamento. Pubblicato sul sito: Energia in tutte le sue forme.
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Elena BaldiLavoro come ingegnere elettrico freelance su progetto presso lo studio Elesys. Archivio
March 2023
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