Elena Baldi
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Inizia una nuova era...

1/23/2023

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E' tempo di iniziare una nuova stagione professionale.

Dopo più di 11 anni, in cui ho imparato molto, ho seguito progetti innovativi e conosciuto persone preziose, lascio con gratitudine RFI Rete Ferroviaria Italiana e il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, per iniziare una nuova avventura, come progettista di impianti elettrici in libera professione.

Lascio la direzione della produzione dell'Officina Nazionale Apparecchiature Elettriche di Bologna, officina a cui ho dedicato 11 anni della mia vita lavorativa ed in cui ho seguito soprattutto per iniziare una carriera come progettista di impianti elettrici freelance tramite il mio studio di progettazione di sistemi elettrici Elesys.
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Montaggio di un'antenna tramite un mezzo molto speciale!

5/3/2017

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Il mio collega e amico Nico mi ha segnalato questo video di una installazione di una antenna per mezzo di una mongolfiera. Nel mio lavoro ho visto metodi di sollevamento e di installazione anche piuttosto bizzarri, ma questo mi è nuovo!
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Book Blog: Overwhelmed - How to Work, Love, and Play When No One Has the Time

1/16/2017

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"Overwhelmed" di Brigid Schulte è un libro che ho scoperto tramite Linked In: lo consigliava sul suo profilo Beth Comstock, vicepresidente di GE. Amo Linked In perché, in mezzo a diversi contenuti scadenti o scontati, si riescono a trovare contenuti di qualità e consigli interessanti. E' il caso di questo libro, che è stato una piacevole sorpresa.
L'autrice, giornalista del Washington Post, si chiede come è possibile che si senta così stressata e in costante carenza di tempo e come mai si sentano così tutte le persone che conosce. Parte da questo il suo percorso di indagine e ricerca, con particolare riguardo alla gestione del tempo tra lavoro e famiglia.
Una premessa è doverosa: l'autrice approfondisce particolarmente, seppur non limitandosi ad essa, la situazione delle donne con figli, in quanto la più onerose e più vicina alla sua esperienza. Per questo motivo, a tratti, il libro sembra deviare eccessivamente in questo ambito, non a tutti famigliare.
Tuttavia, questo libro contiene intuizioni fondamentali, che squarciano il velo della trance ipnotica in cui siamo immersi nella nostra frenesia quotidiana e rivelano la nostra difficoltà a gestire il tempo per quella che è, seguendone le origini storiche.
Queste intuizioni, generate nel lettore, possono portare ad un cambiamento di visione del proprio trascorrere il tempo e indurre una virata decisa.
Una presa di coscienza che cambia il modo di vedere il tempo e gli obblighi nella propria vita e non si dimentica facilmente.

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Book Blog: I cavi elettrici per impianti civili ed industriali

1/7/2017

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Inizio l'anno con il proposito di leggere di più. E, per partire con una visione molto ambiziosa, ho deciso di leggere un libro a settimana e di tenerne traccia online. L'intento qui è duplice: da una parte è sempre meglio puntare in alto per poi ridimensionarsi, dall'altra sto cercando di velocizzare i miei tempi di lettura.

Cosa c'è di meglio di iniziare con un libro che avevo già in casa (eventuali omnimie non sono puramente casuali)?

Il primo libro del 2017 è "I cavi elettrici per impianti civili ed industriali - criteri di scelta, d'installazione, di impiego." di G.Artusi e G.Baldi (Editoriale Delfino, Milano).
E' un libro del 1996 sulla scelta, progettazione e verifica delle condutture. Se pur datato per quanto riguarda alcune normative, riporta leggi fisiche e formule che non passano mai di moda.
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Energia rinnovabile prodotta dai treni: la scommessa di ARES

4/12/2014

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Negli USA non mancano di certo gli spazi per nuovi impianti di generazione di energia rinnovabile, come quella eolica e fotovoltaica. E gli USA si stanno rendendo conto sempre più di quanto queste forme di produzione dell'energia stiano diventando fondamentali per il loro futuro. Tuttavia, per questo genere di risorse, il problema fondamentale da superare rimane la difficoltà di immagazzinare l'energia elettrica. 
Come spesso accade, le idee innovative arrivano quando si guarda al passato. I tecnici della ARES (Advanced Rail Energy Storage) hanno trovato un metodo di accumulo dell'energia che si basa sull'utilizzo della forza di gravità, come nel caso dell'idroelettrico, ma meno invasivo: utilizzano treni carichi di blocchi di cemento, che lasciano scivolare per i pendii, sui binari di vecchie ferrovie.




Funziona esattamente come per l'energia idroelettrica, ma senza la necessità di allagare valli e costruire dighe e col vantaggio di poter essere facilmente utilizzato anche in zone aride. Quando c'è abbondanza di energia in rete, il treno, con le sue 4 tonnellate di massa, viene fatto risalire, grazie ad un motore elettrico alimentato da un generatore a diesel. Quando, invece, è necessaria più energia in rete, il treno viene fatto scendere, ed il motore diventa un generatore, alimentando la linea a.c. trifase che si trova a lato della rotaia.
In questo modo, sostengono gli inventori, si recupera l'85% di energia, facendo del sistema ARES uno dei sistemi più efficienti.

Il progetto è quello di costruire impianti con decine di binari, in cui treni con più carri possono scendere e risalire, col loro carico, a seconda delle necessità della rete. 
L'azienda ha ottenuto il permesso di installare un piccolo impianto da 50 MW nello stato del Nevada. 

Vedremo se il sistema prenderà piede.
Per chi è più curioso, di seguito, un webinar di un'ora sul progetto, con informazioni tecniche più dettagliate.


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Expo Ferroviaria 2014

4/2/2014

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Se siete interessati a visitare l'expo ferroviaria, probabilmente è troppo tardi: domani è l'ultimo giorno disponibile. Quest'anno l'Expo Ferroviaria si è tenuta al Lingotto di Torino dall'1 al 3 Aprile, con il suo carico di stand, conferenze e incontri.
Ho avuto la possibilità di partecipare all'evento martedì 1 Aprile, insieme ad alcuni colleghi, in rappresentanza della microstruttura Ingegneria di Produzione dell'ONAAE di RFI.

Dovendo visitare la fiera per lavoro e avendo poche ora a disposizione, non ho avuto purtroppo tempo di scattare molte fotografie. Le uniche che sono riuscita a portare a casa, sono le seguenti.
Anche se avevo aspettative diverse per la fiera, che mi immaginavo più grande e più spettacolare, non posso che dire che vale sicuramente la pena per i lavoratori del settore fare un giro e valutare le novità esposte.
L'esposizione si articola su due capannoni, uno più dedicato al mondo TE, IS e IF e l'altro più dedicato all'armamento, anche se la distinzione non è in realtà così netta.
Molto interessante soprattutto per gli esperti del settore elettrico, dell'automazione e della diagnostica. Sorprendenti le nuove tecnologie che vengono applicate al settore armamento, sia come strumenti di misura, sia come attrezzi da lavoro. Plasser&Theurer offre addirittura l'indimenticabile esperienza di provare un simulatore di rincalzatrice!

Io e i colleghi ci siamo ritrovati in un ambiente famigliare, data la presenza di molti fornitori dei cui prodotti la nostra officina si avvale, è stato un modo per stringere i contatti ed informarci sulle novità, oppure fare quelle domande sui prodotti che erano rimaste in sospeso per lungo tempo.

Molti i contatti scambiati, la maggior parte per via tradizionale mediante biglietti da visita, alcuni più agevolmente tramite un sistema di lettura codici a barre, che permette di associare il profilo del visitatore (ovvero i dati che ha inserito in fase di iscrizione alla fiera) agli argomenti che più gli interessano, a ciascuno dei quali corrisponde un codice.
La chicca della visita, per chi ancora non la conosce, è la metropolitana di Torino, che arriva, a Sud, sino al Lingotto: nuova, automatica, pulita e frequente, permette di osservare dal vetro anteriore o posteriore la linea percorsa, completamente illuminata. Come dicevo, una chicca per i ferrovieri, anche se in realtà quei sedili con vista dovrebbero essere per i bambini... o così c'è scritto...
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Aggiornamento Normativo - Incontro Tecnico TuttoNormel 11-3-2014

3/11/2014

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Nella giornata di oggi si è svolta la tappa Bolognese del tour di Incontri Tecnici di Tuttonormel del 2014, all'interno dei quali vengono esposte le principali novità a livello normativo ed approfonditi alcuni temi.
L'incontro si è tenuto nel Palazzo della Cultura e dei Congressi, nel quartiere fieristico di Bologna.
Ho potuto assistere solo alla prima parte del convegno, nonché quella che mi interessava maggiormente: la presentazione sintetica da parte del direttore della rivista, Vito Carrescia, delle principali novità introdotte quest'anno nelle norme del settore elettrico.
Gli argomenti toccati in questo paio d'ore sono stati gli interruttori differenziali di tipo F, i locali ad uso medico, i condotti sbarre e l'illuminazione di sicurezza.


Interruttori differenziali di tipo F


Come è noto, gli interruttori differenziali   si distinguono ion base alla forma d'onda della corrente verso terra che riescono ad interrompere.Alle già presenti tipologie AC, A e B, si sono aggiunti gli interruttori differenziali di tipo F, ovvero quelli per correnti verso terra multi frequenza.
Introdotti a livello normativo dalla CEI EN 62423 del 2013, sono interruttori differenziali che devono rispondere ai requisiti dei differenziali di tipo A ed, in più, interrompere anche correnti multifrequenza, ovvero in cui si hanno più armoniche a diversi livelli di frequenza.



La norma CEI EN 62423 introduce altre due novità:
- gli interruttori di tipo B devono essere provati anche per tensioni multifrequenza;

- gli F e i B non devono intervenire per correnti di tipo transitorio.
La norma indica in quali casi utilizzare gli interruttori differenziali di tipo A e B:
- locali medici;

- fotovoltaico (se il costruttore indica che l'inverter inietta verso terra correnti unidirezionali);
- sistemi per la carica dei veicoli elettrici; 
- se richiesto dal costruttore di un'apparecchiatura elettronica nelle istruzioni.
In tutti gli altri casi è facoltativo.
Da questo punto di vista, gli interruttori di tipo F non sono ancora stati normati.



Nota importante: a monte di un differenziale di tipo B non vanno montati differenziali di tipo AC, A o F. Per risolvere il problema, è necessario prelevare l'alimentazione del carico che richiede un differenziale di tipo B a monte del differenziale di altro tipo.

Locali ad uso medico



I locali ad uso medico sono soggetti alla norma CEI 64-8 Sez. 710, che dovrà essere allineata alla Cenelec HD 60364-7-710.
Vediamo quali sono le novità a riguardo.

L'apparecchio elettromedicale non deve più essere utilizzato sotto la supervisione di un medico.

E' stata definita come "parte applicata al paziente" la parte che funzionalmente è destinata a venire in contatto col paziente durante l'utilizzo dell'apparecchio elettromedicale.


Il trasformatore di isolamento deve essere:
- se interno al locale, fuori dalla zona paziente;
- se esterno al locale medico, entro 25 metri dal locale: questo perchè più aumenta la distanza, più aumenta la corrente capacitiva. Seppure non sia specificato, i 25 metri si riferiscono alle condutture, non alla distanza in linea d'aria del trasformatore di isolamento dal locale.


Deve essere esposto nel locale un cartello con il significato dei segnali emessi dal dispositivo di controllo, per facilitare la vita al personale medico.
In alcuni casi l'alimentazione di emergenza non è obbligatoria, cioè quando non è indispensabile per l'incolumità delle persone e per l'evacuazione.



Per i locali di gruppo 2 non è più indispensabile che la misura della resistenza di collegamento al nodo venga fatta con uno strumento che eroga 10 A con una tensione compresa tra 4 V e 24 V.


La prova funzionale può essere fatta ogni anno invece che ogni 6 mesi.


Condotti sbarre


Per quanto riguarda i condotti sbarre, la CEI EN 61439-2 sostituisce la CEI EN 60439-6. I condotti sbarre rientrano quindi nella categoria normativa dei quadri elettrici.


Cosa dice? Dice che il costruttore deve indicare:
- Portata alla temperatura ambiente di 35°C e relativa tabellina di correzione per altre temperature ambiente;
- Resistenza e reattanza, per calcolare la caduta di tensione e l'impedenza dell'anello di guasto;
- L'involucro del condotto sbarre può essere usato, se idoneo, come PE o PEN.
- Tenuta al cortocircuito: corrente ammissibile di breve durata e corrente di cortocircuito condizionata;
- Resistenza meccanica: se i condotti sbarre possono contenere altri conduttori;
- Propagazione della fiamma.


Illuminazione di emergenza


L'illuminazione di sicurezza sopperisce alla mancanza di illuminazione ordinaria per evitare pericoli.
L'illuminazione di riserva  sopperisce alla mancanza di illuminazione ordinaria per permettere di continuare un'attività.
La definizione di illuminazione di emergenza contiene entrambi i tipi di illuminazione sopra citati; sono stati raggruppati perché, dal punto di vista dei costruttori, non c'è differenza tra i due tipi di apparecchiature.
La norma che regola l'illuminazione di emergenza è la CEI EN 605498-1.
La norma specifica per le apparecchiature di emergenza è la CEI EN 60598-2-22, quella per i kit di emergenza è la CEI En 61347-2-7, quella per i soccorritori la CEI EN 50271.



Per quanto riguarda gli impianti di illuminazione di sicurezza, bisogna far riferimento alla UNI EN 1838, unitamente alla 64-8.
La 1838 introduce alcune novità:

- Stabilisce i punti in cui installare le apparecchiature di emergenza;
- Indica di installarle anche nei luoghi sicuri;
- Le rende obbligatorie nei bagni per disabili;
- Nel caso di locali aperti, suggerisce di mettere segnali di esodo anche sul pavimento;
- I lux minimi da garantire in corrispondenza degli estintori non devono essere più misurati sul piano orizzontale, ma su quello verticale.


Negli impianti centralizzati, deve essere raddoppiata sia la sorgente, sia i circuiti: a partire dalla sorgente l'alimentazione di sicurezza deve essere distinta da quella ordinaria.


Repetita juvant: è inutile mettere cavi resistenti al fuoco nello stesso locale in cui si trova l'apparecchiatura da essi alimentata, che non è resistente al fuoco (e tantomento le persone che si dovessero trovare in quel locale quando interessato da un incendio). I cavi resistenti al fuoco sono utili durante il tragitto, perché l'incendio in un locale non comprometta l'illuminazione in un altro locale.


Infine, per gradire...

.. un'immagine che mi ha fatto molto riflettere, tratta direttamente dall'Elettrobestiario.
Qualcuno mi sa dire questa cosa è espressamente vietata dalle norme? 

(No, non voglio farlo, voglio impedire che qualcuno lo faccia!)



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Brevissima panoramica sulle lamapade

2/8/2013

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Le lamapde ad  incandescenza sono quelle col filamento di tungsteno
in un bulbo di vetro, che una volta era vuoto, in quelle più moderne riempito
con gas inerte a bassa pressione, solitamente Argon o Kripton.

 Il filamento si scalda per effetto Joule, diventa incandescente ed emette
fotoni.

La loro produzione è stata messa fuori legge per questioni di risparmio energetico,
infatti non hanno una grande efficienza.
 
Le lampade alogene sono sempre ad incandescenza, hanno un filamento di
tungsteno ma nel bulbo viene immesso anche un altro materiale (iodio, kripton o
xeno), per fare in modo che la lampada possa raggiungere una temperatura più
alta ed evere una maggiore efficienza; questo perchè questi materiali fanno sì
che il tungsteno che evapora a causa della temperatura si ridepositi sul
filamento, in tal modo, oltre a raggiungere temperature maggiori, durano anche
il doppio di quelle ad incandescenza. 

Hanno  un bulbo piccolo che deve essere di quarzo, che ha un'elevata resistenza, però
fa passare i raggi UV, quindi è necessario mettere anche un vetro
esterno.

Le lampade a scarica sono quelle di cui parlavamo stamattina, basate sull'emissione
di radiazione  elettromagnetica da parte di un plasma di gas ionizzato. Una differenza di 
tensione agli estremi fa sì che si inneschi e si mantenga una scarica in questo
gas. Sono cosidetti "neon", anche se è un nome errato, perchè di solito vengono
usati altri gas.

Devono essere corredate da alimentatori e starter perchè hanno
bisogno di una spinta per accendersi e perchè hanno bisogno di una corrente
limitata. Quando se ne rompe una, infatti, bisogna un po' andare a tentativi per
capire quale componente va cambiato, a meno che non sia proprio visibile. Alcune
hanno anche un filamento per agevolare l'innesco.
 
Le lampade  fluorescenti sono quelle considerate a risparmio energetico.
Sono lampade a scarica che, in più, hanno il tubo rivestito internamente di
materiale fluorescente, sotto forma di una polvere bianca. Gli elettroni in
movimento tra  due elettrodi eccitano il gas, che emette radiazioni
ultraviolette, le quali investono il materiale fluorescentee fanno sì che
emetta luce visibile.
 
I LED sono diodi ad emissione luminosa, ovvero diodi in cui uno strato di
semiconduttore emette fotoni.

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2 uomini + 2 bobine di Tesla + tute speciali = battaglia elettrica!!

11/11/2012

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Video spettacolare gentilmente segnalato da mio fratello.

Performance visiva dei Lords of Lightning (UK) in occasione dell'Ulster Bank Festival 2012.
Sito web dei Lords of Lightnings: http://www.arcadiaspectacular.com
Pagina Facebook: http://www.facebook.com/LordsOfLightningUk 

Enjoy!

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Ecomondo 2012 - I miei 5 preferiti

11/9/2012

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Oggi sono riuscita, per la prima volta, ad andare all'Ecomondo, la Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia (in altre parole la fiera delle tecnologie ecologiche), che si svolge annualmente nell'imponente polo fieristico di Rimini.
Come tutte le fiere che si svolgono in questa location, anche l'Ecomondo è di dimensioni imponenti e presenta una quantità di stand molto elevata e variegata.

Il salone si divide essenzialmente in 6 settori espositivi:
- Trattamento rifiuti
- Riciclaggio e servizi
- Raccolta e trasporto

- Inerti: trattamento e recupero
- Bonifiche
- Acqua e aria

Ho visto parecchi prodotti interessanti e completamente nuovi per me, prodotti reinventati e rinnovati e anche vecchie conoscenze.
In questo post voglio mostrarvi i miei preferiti, tra i prodotti che ho visto oggi all'Ecomondo, fermo restando che la fiera è immensa e potrei essermi persa più di una cosa.
Non sono necessariamente novità, ma semplicemente i dispositivi che mi hanno colpito di più.

1. Rotacaster: la ruota pluridirezionale
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Succede che un australiano reinventa la ruota. Possibile?
Una ruota bidirezionale. Eh? La ruota è già bidirezionale.
Ah, sì, allora pluridirezionale... Cosa?
Finchè non l'ho vista non ho capito cosa potesse voler dire ruota pluridirezionale. Eccola qua a fianco.
La ruota, completamente in materiale plastico e quindi senza parti metalliche, è composta di tre strati verticali, i quali presentano dei rulli cilindrici sulle proprie circonferenze.
Grazie ai rulli la ruota può muoversi anche perpendicolarmente alla direzione di rotolamento usuale.
Questa proprietà può essere sfruttata per diverse applicazioni, come per carrelli più facili da spostare e che distribuiscono meglio il peso, per la robotica e (applicazione che mi ha sorpreso maggiormente) per conveyors.
Immagina di avere un conveyor costituito da queste ruotine di plastica invece che dai soliti rulli (l'immagine di seguito dovrebbe aiutare la tua immaginazione):

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Il pacco che stai spostando sul conveyor non solo scorre più fluidamente, ma può scorrere in tutte le direzioni e può essere ruotato agevolmente senza dover fare sforzi.
Per l'entusiasmo ho preso ben 4 depliants della Rotacaster, tutti rigorosamente in inglese.
La cosa migliore è che basta guardare le figure.

2. Gli Skimmer Airbank

Gli Skimmer sono per me una novità, non li conoscevo. Avendo un funzionamento di tipo meccanico, piuttosto che chimico, sono però facilmente apprezzabili da tutti. Pensandoci bene, all'interno di eventi così dispersivi come una fiera probabilmente si tende ad apprezzare maggiormente le cose che hanno un immediato impatto visivo.
Gli Skimmer sono macchine costruite per per il recupero di sostanze petrolifere inquinanti presenti sulla superficie dell'acqua, quindi per far fronte ad emergenze ambientali nelle aree marittime.
Sono costituiti da rulli che, ruotando, raccolgono i residui oleosi presenti sulla superficie dell'acqua e li depositano in una vaschetta, dalla quale vengono prelevati tramite un tubo. Un sistema di galleggianti permette a questi strumenti di rimanere in superficie.
La novità di quest'anno è lo Skimmer Selettivo:


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Lo Skimmer, o disoleatore, selettivo, è un sistema galleggiante che può ripulire la superficie dell'acqua da oli,  petrolio ed idrocarburi grazie alle proprietà idrofobiche delle setole che
compongono la spazzola; e' costituito da materiali che non sono alterati da  acqua salata o da sostanze chimiche aggressive. Questo strumento è  utile per qualsiasi tipo di recupero di idrocarburi dal mare,  fiumi e laghi con una portata di recupero olio di 5 m3/ora.
Nell'immagine, la vaschetta si trova nel lato nascost dello Skimmer.

3. Gastòne & Company

Made in Italy e talmente bello da attirare subito l'attenzione... se capite cos'è fatemelo sapere...
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Sì, sto scherzando, ma nemmeno troppo: la BioStile, azienda della provincia di Bologna che produce questo ed altri bellissimi prodotti, ha un sito ed un depliant così avari di informazioni che non è facile trovare una spiegazione esaustiva.
Quel che è chiaro, è che si tratta di un sistema fotovoltaico che unisce un'anima ecologica ad un design accattivante. Sfido chiunque a dire che è impattante. Si accompagna ad altri due modelli, sempre a forma di fiore, meno colorati ma con una superficie maggiore: Flò e Blòmma.
Gastòne, a differenza deglia ltri due modelli, ha una cellula interna che può essere personalizzata: nell'immagine contiene 5 contenitori pe rla raccolta differenziata, ma può contenere anche una stazione di ricarica per i cellulari, una panchina, una postazione informazioni o un urban office.
Un urban office??? Sì, un urban office...
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Non ho idea di come ci si entri, ma credo che tuttavia sia un problema facilmente risolvibile e soprattutto trascurabile di fornte a cotanta creatività.

4. Luminexence Lotus

Il concetto di base è lo stesso: pannelli fotovoltaici con forme gradevoli e design ispirato alla natura. Questa volta si tratta di un pannello a forma di foglia che alimenta una colonnina di ricarica per auto elettriche.
Oltre al design, mi ha stupito la completezza del progetto: questo "arredo urbano" ricarica le auto elettriche, le ripara dal sole e dalla pioggia, e illumina l'ambiente circostante con una lampada a tecnologia LED.
Si possono avere molti modelli diversi: dalla foglia più piccola, di 4 mq di superficie fotovoltaica per una produzione di 500W fino a quella con foglia grande da 19Mq  per 2.8KW, fino a costruire un vero e proprio parco/parcheggio unendo più Lotus insieme.
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5. I lampioni fotovoltaici ed eolici Arkimede di i-novatech

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Giocano in casa i creatori di Arkimede, gioiellino della i-novatech, azienda della provincia di Rimini. Arkimede è un lampione sul cui palo sono montate tre superfici fotovoltaiche che producono l'energia necessaria per fornire illuminazione. Allo stesso si può aggiungere, sulla sommità, un generatore eolico di tipo verticale.
Questo lampione è perfetto per quelle zone che non sono raggiunte dalla rete elettrica, perché non è possibile o non è conveniente, e garantisce il funzionamento anche in caso
di black out.
Allo stesso stand, mi sono stati presentati i prodotti della We All Progect, di Forlì: Nessie, un lampione fotovoltaico con un design più moderno ed una telecamera, per integrare una funzione di security, e TOne, un totem multimediale che può essere usato sia indoor che outdoor e ricorda molto un gigantesco iPhone.

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    Elena Baldi

    Laureata quinquennale in Ingegneria Elettrica all'Università di Bologna, lavoro per RFI.
    Mi interesso di energia, elettrotecnica, internet, viaggi e lingue straniere (inglese e tedesco).

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